Disclaimer

Ogni riferimento a fatti accaduti o a persone realmente esistenti è tutt'altro che casuale.







lunedì 11 ottobre 2010

Le rivoluzioni interiori e le proteste inutili

Esitono diversi modi di protestare.
Alcuni sono palesi e manifesti: striscioni, cortei, agglomerati di persone urlanti slogan....
Altri sono nascosti, interiori.
Che senso hanno? Nessuno, per il resto del mondo. Acquisiscono un senso solo per il "protestante" (ovviamente non inteso in termine religioso).
Così come la protesta "manifesta" è preceduta da una sorta di rivoluzione sociale (incontri, discussioni ecc), la protesta "silenziosa" è preceduta da una rivoluzione interiore. Uno stravolgimento che riguarda il singolo, e non la colletività. L'importante è fornire e caricare di significato la protesta.
Nel momento in cui il "dissidente" regala importanza alla propria protesta, ecco che quest'ultima diventa improvvisamente molto più rumorosa di cortei e striscioni.
Come ascoltare musica un cuffia ad altissimo volume.
Nessuno lo sente, ma la musica c'è.
Perchè tutto questo preambolo?
Perchè ho deciso di farmi crescere la barba.
Si, sto protestando.
E la cosa bella è che, in fondo, nessuno lo saprà mai.
E se anche il resto del mondo lo venisse a sapere non gliene fregherebbe nulla.
E allora perchè protesto? Perchè sono in rivolta contro me stesso... e se mi guardo il volto oscurato di peli allo specchio mi ricordo che alla fine, che piaccia o meno, sto protestando.
Sono il dittatore di me stesso.
Sono il dissidente del dittatore in me.

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